sabato 15 agosto 2009

Ipolito Cavalcanti


Ippolito duca di Buonvicino, apparteneva ad un’antica famiglia fiorenina de Cavalcanti.

Con la sua opera seppe fotografare una parte rilevante della cucina napoletana dell’Ottocento. “Cucina teorico pratica”, scritta con stile semplice e immediato, note argute e interessanti osservazioni, venne pubblicata per la prima volta a Napoli nel 1837.

Il Duca suddivise il manuale in due parti, compiendo un itinerario attraverso i diversi ceti sociali, fatto assai inusuale al tempo:

La prima sezione venne redatta in lingua italiana, per nobili e ricchi borghesi.
La seconda fu scritta in dialetto napoletano, per il popolo e la borghesia che usava il dialetto quale linguaggio quotidiano.
Ippolito, oltre alle varie ricette, aggiunse in dialetto napoletano anche dei piatti per le ricorrenze importanti dell’anno: Natale, Capodanno, Pasqua ecc.

Il trattato di cucina teorico pratica, concepito in origine come una successione di cento menù suddivisi per carne, pesce, uova e cucina, si trasformò profondamente nelle nove diverse ristampe che uscirono durante i venticinque anni di ricerca del Cavalcanti. (http://www.taccuinistorici.it/)

Disponible gratuito in Google Books: Cucina teorico-pratica: col corrispondente riposto ed apparecchio di pranzi... Di Ippolito Cavalcanti

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